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lunedì 28 novembre 2011

GIUSTO MEZZO



Ho sempre pensato che il grigio sia una tinta che ha senso solo sulla seta, solo con le perle e solo se sei un'arzilla vecchietta nobile e sorridente che lo usa per far pendant con la chioma canuta.
Ora invece la conoscenza del mondo viene a insegnarmi a spostare i limiti dei miei pregiudizi.
Ho appena scoperto che i monaci buddhisti coreani si vestono solo di grigio. Grigio, punto. Niente rosso o arancione, come per gli altri monaci.
A Seul ci sono interi negozi specializzati che espongono pile di pantaloni, casacche imbottite e berretti, tutti e solo color cenere.
E mica per autoinibizione, come potrebbe far pensare la tradizione cristiana.
I Buddhisti coreani pensano che l'unico colore appropriato da usare sia questo, perchè essendo equidistante da bianco e nero, il grigio è il colore del giusto mezzo.

Mai avrei pensato che la Verità fosse grigia.


Fonte: Tout les habits du monde, RAI5.

lunedì 21 novembre 2011

aforisma

"L'aforisma non coincide mai con la verità:
è una mezza verità o è una verità e mezza".
Karl Kraus


Mi piacciono le cose che trasbordano dai propri limiti, o che si perdono dentro essi.
Come il pop-corn che scoppietta ovunque se alzi il coperchio, o l'ultimo cioccolatino solitario nella scatola.
Gli aforismi sono così.
Lo spazio non è il loro contenitore.
E nemmeno il tempo lo è.
Se togliamo spazio e tempo, il colore rimane?
Di che colore è un aforisma?

Forse dovrei chiederlo a cotanti esperti: http://www.aic-color.org/

lunedì 7 novembre 2011

CIBO

Il cibo è gioco.

Il cibo è spirito.


Il cibo è allegria.


Il cibo è varietà.


Il cibo è trasgressione.

Il cibo è geometria.


Il cibo è materia.


Riuscite ad immaginare il cibo senza colore?

giovedì 6 ottobre 2011

Quando si spegne una stella


"Stay hungry, stay foolish" - Steve Jobs

Un bambino adottato - Rosa
Uno studente selettivo - Verde
Un genio - Argento
Un Fisheterian - Blu
Un esteta tecnologico - Viola
Un Buddista - Rosso Bordeaux
Un rabdomante di futuro - Azzurro
Uno squalo - Bianco
Una stella che, quando tra molti anni sarà morta da anni, ancora brillerà - Oro

Di che colore E' Steve Jobs?

lunedì 19 settembre 2011

Escrementi



"La volgarità consiste nello schierarsi dalla parte della propria ignoranza"
T.W. ADORNO

Di che colore è la dignità in vendita?
E l'ignoranza?
Di che colore è la faccia di una cortigiana del terzo millennio?
Marron UV-A, UV-B, direi.
Di che colore è la faccia di un ultrasettantenne che si circonda di cortigiane prezzolate, illudendosi che il suo fascino stia nel potere?
Marron UV-A, UV-B.
Di che colore è la volgarità? Fucsia? Oro?
Sospetto che abbia lo stesso colore degli escrementi.

mercoledì 27 luglio 2011

Avevi ragione, Giacomo...


A volte basta chiedere.
Se me ne fossi ricordata, te l'avrei chiesto prima, Mr. Leopardi...
Nel post precedente concludevo dicendo: "Come si fa, Giacomo, a buttare via il tempo?"
Bè, m'è capitato.
Ed è stato meraviglioso.
Pomeriggio di un luglio tra i meno caldi mai visti, eppure a fine giornata il cielo si rannuvola di grigio, pronto per un temporale.
Mi dirigo al parcheggio della piscina dove mi aspetta una lezione di acquagym.
Sono in anticipo.
Non faccio a tempo ad arrivare che si aprono le cataratte del cielo.
Accendo l'autoradio, al minimo.
Il cocktail di sottofondo musicale con lo scrosciare sul parabrezza è perfetto.
Mi lascio riempire gli occhi dei rivoli d'acqua trasparente sul vetro dell'auto, delle fronde verde scuro degli alberi che oscillano, del grigio argento dell'asfalto lavato dalla frenesia del giorno.
E "gitto" via il tempo, Giacomo.
Non m'importa più se farò a tempo ad arrivare in tempo per la lezione.
Tempo, tempo...
Tempo annacquato.
E scivolando come acqua, il tempo si dilata, si diluisce, si adatta a riempire un contenitore più ampio.
Alla fine, chissà dopo quanto, mi ritrovo immersa nella piscina a guardare la pioggia oltre le pareti trasparenti.
Acqua di tempo, ovunque.

martedì 19 luglio 2011

Il tempo, Giacomo...



"Quanto più del tempo si tiene a conto, tanto più si dispera d'averne che basti;
quanto più se ne gitta, tanto par che n'avanzi.

Mica vero, Giacomo.
Ai tuoi tempi l'ozio aureo, quello legittimato dalla cultura, quello da saggi intellettuali contemplativi, forse era ancora una chimera realizzabile. E stavi pure a lamentarti, nella biblioteca paterna affacciata sulla piazza, così protetta e libera...
I tempi sono cambiati, Giacomo.
Prima ci hanno fatto credere che l'ozio fosse un vizio, fino a quando ci siamo vergognati anche solo a prenderlo in considerazione, e in men che non si dica non se n'è più avuta notizia. Ozio trasparente.
Oggi il tempo è blu elettrico. Ci intasiamo i neuroni di e-mail, sms, wireless, e-commerce, app, e chi più ne ha più ne metta, in ogni momento della giornata. Per undici mesi di seguito. E il dodicesimo, spaparanzati sotto l'ombrellone verdegiallo, frolliamo definitivamente i neuroni con e-mail, sms, wireless, e-commerce, app...
E neanche ce ne rendiamo conto. Prenotiamo on-line vacanze da sogno e il sogno lo lasciamo là, on-line.
Torniamo a settembre svuotati e mai ricaricati, senza osare ammettere che l'estate è una gran fregatura.
In fondo forse avevi ragione tu, caro Giacomo, che più tempo gittavi, più te ne avanzava.
Ma come si fa?
Io butto via di tutto, in ogni istante della giornata, dal fazzoletto di carta all'imballaggio dei sofficini, dalla bottiglia di plastica agli avanzi di cibo, eppure...
Come si fa, Giacomo, a buttare via il tempo?

lunedì 27 giugno 2011

CITTA'


"Cultura: l'urlo degli uomini in faccia al loro destino".
Albert Camus

I luoghi naturali sono zeppi di colori e sembra facile riconoscere gli stereotipi dell'arancione di un deserto o del bianco di una calotta polare.
Eppure anche i luoghi culturali, che naturali lo sono ormai ben poco, hanno uno o due colori predominanti.
Da ciò che ho visto io,
Parigi è beige e blu,
Londra è grigia e rossa,
Roma è marron chiaro e marron scuro,
Copenhagen è gialla e bianca,
Venezia è rosa e blu,
Amsterdam è bruno e grigio chiaro,
Mumbay è beige e azzurro...

Cosa dice l'urlo di colore di una città, in faccia al suo destino?

mercoledì 15 giugno 2011

Cambiare il mondo

No matter what anybody tells you, words and ideas can change the world.
Qualunque cosa si dica in giro, parole e idee possono cambiare il mondo.
da L'attimo fuggente
Cambiare il mondo.
Se non sei un teen-ager o un fanatico, non sei credibile quando pensi di cambiarlo, questo stinto mondo.
Per cambiarlo ci vogliono il grigio delle banconote, il nero dei timbri, il blu dei contatti giusti.
Si dice in giro.
Ma è un giro che in questo momento storico sta perdendo colore, che sta sprofondando nella sua stessa melma.
E allora forse è ora di ascoltare meglio ciò che si comincia a sentire in giro. Variopinta aria nuova.
Verdi parole e azzurre idee possono cambiare il mondo.
Insieme a rosse passioni, gialle visioni, rosee volontà, bianche intenzioni.

venerdì 10 giugno 2011

SCUOLA


Che la scuola in Italia sia quel che è, non è un mistero per nessuno. Grigia.
Parcheggio infinito asfaltato per dilatare il più possibile l'inserimento nella vita adulta, spazio-tempo scollato dalla realtà lavorativa, poco professionalizzante e qualificante nel panorama europeo, almeno a quanto si sente dire in giro.
Però.
Però io ho toccato con mano non uno, ma numerosi esempi di dorata eccellenza.
E non parlo di medaglie o trofei.
Parlo di studenti che stimano i propri insegnanti, perché sono loro per primi un esempio quotidiano di quanto sia fertile e verde la Disciplina, quanto sia gratificante e arancione la Collaborazione, quanto sia umanamente fattibile e rosea l'Armonia.
E come se non bastasse, ho conosciuto insegnanti che oltre a farsi bastare il proprio magro stipendio, semi-trasparente e decurtato, fanno arcobalenici laboratori pomeridiani in cui dispensano Cultura e lezioni di Vita, a costo zero. 
Ore e ore di impegni, scadenze, organizzazione costante.
GRATIS.
Chi altri di noi lavorerebbe gratis?

lunedì 6 giugno 2011

Esplorate. Sognate. Scoprite.


Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto
che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime.
Allontanatevi dal porto sicuro.
Prendete con le vostre vele i venti.
Esplorate. Sognate. Scoprite.
(Mark Twain)

Se lo dice il buon vecchio Mark Twain, gli crediamo.
Sarebbe bello gli credessero anche i verdi Under 30.
"Esplorate, sognate, scoprite".
Sarebbe davvero bello che qualunque educatore lo dicesse incessantemente ai ragazzi che gli capitano di fronte.
E mica a grigi fini pedagogici.
Piuttosto per il puro e semplice gusto dell'argentea evoluzione spirituale.
Io lo direi incessantemente anche agli azzurri Over 50, "Esplorate, sognate, scoprite".
Lo ripeterei ad ogni arrendovole blu lamento, ad ogni spento nero sguardo, ad ogni disilluso grigio sospiro.
Nel fratempo e nel mezzo di queste due età, io lo ripeto a me stessa. Che non fa mai male.

martedì 24 maggio 2011

BEVO

"Quando penso a tutti i libri che mi restano da leggere,
ho la certezza di essere ancora felice" 
Jules Renard

Amo il libro più di qualsiasi altro oggetto.
Ecco, l'ho detto.
Nessun oggetto materiale ha più sostanza e colore delle parole incolori che bevo dai libri.
Bevo.
Frasi ambrate come un tè Earl Grey, citazioni corpose come una Barbera, passaggi dissetanti come acqua non imbottigliata.
Talvolta invece li mastico.
Sgranocchio libri-snack per ingannare la mia mente nervosa, oppure rumino romanzi resistenti come una fiorentina poco cotta.
Spesso mi stupisco di ciò che sto assaporando.
Mi ritrovo a nutrirmi di un libro che mi pareva liquido ed invece è denso come un frullato alla banana.
L'euforia, lo stordimento, la sazietà che dà un buon libro, per me va oltre qualsiasi estasi alcolica. E non mi ritrovo mai a vomitare con l'emicrania, subito dopo.
L'azione di bere un buon libro è di colore giallo paglierino, leggermente mosso, luminescente.

lunedì 16 maggio 2011

PAURA

(di Maurizio Gagno)


"Si chiese se il supplizio peggiore
al quale un essere umano potesse essere condannato
 fosse una paura senza fine".
Henning Mankell

C'è chi dice che la fifa sia blu.
Chi nera.
Forse perché dove il confine non si lascia vedere, è buio.
Eppure nel buio tutti gli oggetti ci sono, occupano spazio, possiedono materia che marca un territorio, seppur in assenza di luce.
La paura non occupa una materia eppure si impossessa di tutto lo spazio disponibile.
La paura non ha confini.
La paura non ha colore.

E là sta l'antidoto. Delimitarla con un confine, attribuirle un pò di materia, affibiarle un colore.
Oggi la mia paura è rosa carne.

martedì 10 maggio 2011

Esedion

Non so ancora che di che colore è questo libro, ma lo scoprirò.
So di che colore è l'autrice, ma non ve lo dico.
So anche che per un giro sulla giostra del fantasy ci vuole un biglietto variopinto e Claudia l'ha trovato, ne sono certa.
E lo condivide con noi.
 
Esedion, di Claudia Tonin

“L’Esedion è morto.
Sono già partiti per cercare il suo successore.
Tieniti pronto ad agire”.

È arrivata l’estate e la scuola è finita.
Alex e Sofia iniziano a conoscersi. Sembra una storia d’amore tra adolescenti, come ce ne sono molte, però il destino ha in serbo per loro un’avventura straordinaria.
Nella notte stellata di giugno un segno appare nel cielo, ma solo a pochi è concesso il privilegio di scorgerlo. Uno tra tutti sarà chiamato a vigilare sul nostro mondo, ma chi?
La scoperta di una civiltà antica e diversa, la chiamata a ricoprire un ruolo che si perpetua
nei secoli, la battaglia contro un terribile nemico, saranno questi i compiti che l’Esedion dovrà svolgere per Estreira e per il re di Treso.
Alex e Sofia, con l’aiuto di nuovi straordinari amici, dovranno imparare ad usare i poteri nascosti della mente, per riuscire a salvare il nostro mondo e quello nuovo dalla folle brama di potere di Ryan, il traditore.
Un grande viaggio che cambierà per sempre il destino dei protagonisti, una scelta che li porterà alla scoperta di se stessi e delle loro capacità.
Se volete saperne di più su Claudia Tonin, esplorate il Suo blog personale.

Se volete iniziare già ad approfondire i temi trattati dal romanzo, QUI potete leggere un estratto in anteprima.

Esedion sarà disponibile a partire dal 22 maggio, sarà edito dalla Linee Infinite, costerà 15,00 e e conterà 374 pagine.

giovedì 28 aprile 2011

Felicità


Le Hawaii sono turchesi, la Scandinavia è verde.
Stereotipi.
Eppure anch'io mi trovavo in quelle tinte fino a quando qualche giorno fa ho letto un articolo di Time Magazine (http://healthland.time.com/category/mental-health/happiness/?iid=WBRecent ) che solleva un paio di paradossi.
In Scandinavia c'è il maggior numero di suicidi al mondo ed alle Hawaii si muore prima che in tutti gli altri luoghi del pianeta.
Sintetizzando, se vivi in un Paradiso verde-azzurro, vivi male e vivi poco.
L'articolo scandaglia cause psico-sociologiche, oltre che biomediche, e lascia la questione sostanzialmente in sospeso.
In soldoni: se sei infelice in un luogo in cui non c'è margine di miglioramento perché regna l'uniformità di una condizione favorevole, positiva ma sempre uniformità, non puoi che deprimerti di più. E quindi abusi di sostanze, ti ammali, etc. etc. Non hai nulla da conquistare. Non c'è sale e zucchero nella tua giornata.
Ergo, il Paradiso non è verde-azzurro.
Il Paradiso è il traguardo rosso alla fine della corsa, è il panorama multicolor durante la corsa, è il pettorale bianco-nero all'inizio della corsa. In quest'ordine.

martedì 26 aprile 2011

uova


Anche quest'anno abbiamo dipinto le uova.
Rosse, verdi, viola.
Sode.
Belle compatte, maneggevoli, una gioia da tenere nel nido della mano.
Le abbiamo confezionate con il cellophane trasparente, perché nemmeno una sfumatura del guscio varipinto potesse andare perduta.
E le abbiamo portate in ospedale.
Macchie rosse, verdi, viola, a decorare la formica bianca del comodino di chi la Pasqua l'ha passata così, nel clima asettico e silente di un reparto semi-vuoto.
L'ha voluto il caso, non noi, che queste feste ci portassero fuori casa in modo tanto imprevedibile.
Niente fuori porta. Niente pic-nic in cui rompere il guscio viola per scoprire il bianco candido e l'arancione.
Eppure non me lo levo dalla testa che le nostre uova non avrebbero potuto essere più belle di così, nella cornice di una stanza d'ospedale.

martedì 12 aprile 2011

Bellezza

Questa è Burano.
Ma mi sa che Portofino non è molto diversa, se parliamo d'intonaco ovviamente...
Ho letto da qualche parte che le case dei pescatori spesso sono di un colore acceso perché in tempi in cui gli sprechi erano un lusso fuorilegge, si impiegavano le stesse tinte utilizzate per le barche anche per dipingere le pareti delle abitazioni.
Un'altra teoria invece sostiene che sia solo uno stratagemma per rendere più visibili gli edifici della costa a chi sta rientrando dal mare.
Visibilità o anti-spreco che sia, sfido chiunque a non preferire una casa rosa o verde in riva all'acqua, rispetto ad un palazzone di cemento armato in una periferia degradata.
Gli spacciatori e le prostitute stanno a Mestre, non a Venezia.
Per comodità logistica, certo.
Ma forse anche perché la Bellezza mette soggezione.
Quindi perché non impiegare la Bellezza, anche cromatica, come antidoto al degrado umano?

domenica 3 aprile 2011

Nero

(foto di Viktor Sykora, Seme di Strelitzia)

Il nero è il colore del lunedì, grazie alla finanza internazionale e all'umore universale postdomenicale.
Ma il nero è anche il colore dell'inchiostro.
Chissà se dalle penne a sfera di tutto il mondo esce più inchiostro blu o più inchiostro nero...?
Il nero è il colore dei punti interrogativi.
E delle pause.
E delle note.
Che paradosso... La musica è scritta  in nero, processione di insetti imprigionati nella ragnatela del pentagramma, quando in realtà è aria e luce.
Grazie a Viktor Sykora, autore pescato fortuitamente nello spazio del web, da oggi per me il nero è anche il colore di un seme. Il seme perfetto di un punto interrogativo sul fiore che sarà, di una pausa sul germoglio che vivrà, di una nota nel silenzio coloratissimo che produrrà.

lunedì 28 marzo 2011

anti-grigio

Oggi il grigio ha preso il posto della primavera. Ma alla pioggia si perdona questo ed altro.
Si potesse rimediare...
Io comincerei dall'asfalto.
Sfrecciare o stare in coda su una lingua di asfalto bordeaux, mi piacerebbe di più.
Aspettare l'autobus sotto una pensilina a pois rossi e verdi, mi piacerebbe di più.
Sedermi al parco su una panchina fucsia, mi piacerebbe di più.
Farmi illuminare da un lampione giallo canarino, mi piacerebbe di più.
Camminare su un marciapiede azzurro, mi piacerebbe di più.
Sostare in un ampio piazzale di cemento rosa, mi piacerebbe di più.
Trovare una rastrelliera portabici arancione, mi piacerebbe di più.
Fare canestro in un portarifiuti indaco, mi piacerebbe di più.
Ma chi li decide i colori dell'arredo urbano?

venerdì 25 marzo 2011

colorelenco


Elenco dei colori con cui dipingerei un mondo ideale:
  • il turchese Polinesia
  • il giallo Mimosa
  • il viola del Permanganato di Potassio
  • il rosso della tonaca del Dalai Lama
  • il nero notte
  • il rosa dei Peschi in fiore
  • l'arancione estivo
  • il verde dell'erba nuova

mercoledì 16 marzo 2011

Il treno azzurro


Capita un giorno che te lo senti che sta per accadere...
Uno squillo d'argento al telefono e una voce rossa che dice: "Ti devo parlare".
E tu t'incuriosisci, ma non puoi chiedere, non sei nella posizione che ti consenta di forzare la mano.
Passano mesi.
E poi un altro squillo d'argento, la voce rossa che dice: "Chiamami quando puoi".
Aspetti qualche ora, non di più, perché questa volta sei autorizzata a richiamare.
E arriva, il treno azzurro arriva.
Lo scorgi in lontananza, lo riconosci prima ancora di vederlo perchè così l'hai dipinto nei tuoi sogni plasmati nella materia più variopinta.
Il treno azzurro è vuoto.
Il treno azzurro arriva solo per te.
E tu respiri il vapore turchese che lo avvolge, contempli la porta celeste che si apre, intuisci la strada blu su cui corre.
Parli con la voce rossa. Vedi un futuro a righe.
Calcoli verdi possibilità e neri limiti, rivedi scelte rosa e grigi dubbi.
Il treno azzurro è fermo e ti aspetta.
E mentre lo fotografi a colori nella memoria, sai già che non lo prenderai.

lunedì 14 marzo 2011

COLORLANDIA perché?

...perché una terra di colori è necessaria,
 un nuovo habitat dove piantare
semi di luce,
chicchi di tinte,
simboli, segni, sfumature...